Che oggi sia il Dante Dì tutti lo sappiamo, ma forse non tutti sanno che “La Divina Commedia”, Dante e la danza abbiano qualcosa che li lega: DDD!
La danza nella Divina Commedia è innanzi tutto figura poetica dei moti dell’anima
Licia Buttà Universitat Rovira i Virgili, Tarragona
Il poema dantesco ha un suo ritmo e le parole in alcuni tratti evocano una danza. All’epoca la danza non era ben vista dalla chiesa, ma sembra che Dante non abbia un pregiudizio su questa arte. Sicuramente lega questa arte al suo viaggio: nell’inferno la danza è un risultato della punizione; nel purgatorio è parte della redenzione e nel Paradiso la danza è vista come vicinanza al divino.
Afferma ancora Licia Buttà:
(…) rendendo piuttosto ben visibile il legame tra l’atto performativo-musicale, l’amore divino e la gioia mistica che si esprimono appunto attraverso l’inevitabile gesto danzato.
Così si legge proprio nella Commedia:
E come surge e va ed entra in ballo vergine lieta, sol per fare onore alla novizia, non per alcun fallo, così vid’io lo schiarato splendore venire a’ due che si volgieno a nota qual conveniensi al loro ardente amore. Misesi lì nel canto e ne la rota; e la mia donna in lor tenea l’aspetto pur come sposa tacita ed immota.
Dal Canto XXV
E anche l’universo danza:
Poi, sì cantando, quelli ardenti soli si fuor girati intorno a noi tre volte, come stelle vicine a’ fermi poli,
donne mi parver, non da ballo sciolte, ma che s’arrestin tacite, ascoltando fin che le nove note hanno ricolte.
Paradiso Canto X
Dante crea sinergie tra le arti e le arti danno la possibilità a uomini e donne di esprimere il proprio mondo interno!
In questi giorni più di una volta ho incontrato fotografie e video su profili Instagram, post su Facebook, eventi online che mi hanno stimolata a riflettere sul tema DanzaMovimentoTerapia e Danza.
E come sempre rifletto con noi…
Premettendo che la danza da sempre per l’uomo e per la donna è stata strumento di espressione, di preghiera,…
Che tutto vive e si muove in un ritmo (e quindi danza!)…
Che la danza è la madre di tutte le arti, come sostiene Curth Sachs.
Che attraverso la danza, l’umanità esprime il proprio mondo interno, con il movimento in rapporto con il silenzio e il suono.
Che danzare è uno sport, che fa bene e proprio perché è uno sport che fa bene può anche fare male! Come tutte le cose con il rovescio della loro medaglia…
E quindi riflettendo, mi stupisco sempre quando:
leggo, vedo, persone che parlano di danza, di ballare e danzare libere/i magari con ritmi e musiche molto particolari, profonde, stimolanti, che generano emozioni, a volte non facilmente gestibili da alcune persone…
osservo che nel web, in questa grande piazza dove tutti siamo interconnessi e a volte inconsapevoli, tutti diventino conduttori e guide di percorsi, dove si invitano le persone a lasciarsi andare in danze e ritmi, senza nemmeno pensare che dall’altra parte dello schermo ci possono essere persone fragili e senza avere la conoscenza che la musica ha un grande potere e che il ritmo e il movimento possono creare se non bene gestiti problematiche anche importanti.
Liberi di danzare liberi e libere, personalmente e con i propri ritmi, ma attenzione a ciò che proponiamo come istruttori/istruttrici, conduttori di percorsi per il ben-essere della persona!
Mi sono poi soffermata su un post di due giovani colleghe DanzaMovimentoTerapeute Lucia Bonacini e Michela Turrini:
(…) Oggi più che mai crediamo che la nostra professionalità debba levare la propria voce per dire che la complessità del corpo è fatta di livelli organici, relazionali, espressivi, creativi, simbolici: l’intreccio e la coesistenza tra essi è ciò che ci rende umani, in senso pieno, profondo, vitale.
Tutelarci dal virus è importante e per farlo è fondamentale occuparci del corpo e del sentire, nostri e delle persone che si rivolgono a noi: in presenza, nel corpo, salvo rare eccezioni.
Ma non solo.
La nostra professionalità è un’enorme risorsa per far fronte al momento che stiamo vivendo: occorre aprire la nostra rete e creare occasioni per diffondere la cultura su cui poggia la nostra pratica di lavoro, insieme alla sua visione di corpo e di salute psicofisica.
IL NOSTRO INVITO è a parlare, scrivere, rilasciare interviste, danzare per raccontare la nostra professione e il suo insostituibile valore di professione di confine e per ribadire che la salute non è solo “semplice assenza di malattia” (OMS).
Lucia Bonacini e Michela Turrini
Già è proprio così c’è una metodologia, una formazione, delle tecniche per stare con l’altro, l’altra nella danza non solo come tecnica e espressione di sè, ma come strumento di salute e cura della persona a 360°, ovvero con la DanzaMovimentoTerapia, che in questo momento è uno strumento molto utile per stare in relazione con il corpo, lo spazio e il tempo (anche online).
Lo schermo spesso non evidenzia le fragilità e le fatiche delle persone, dobbiamo prestare attenzione e rivolgerci a persone preparate e questo un/una DanzaMovimentoTerapeuta lo sa. Diffidate dalle imitazioni!
Omnia venenum sunt: nec sine veneno quicquam existit. Dosis sola facit, ut venenum non fit.”
Paracelso (Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto)
#BuoniGiorni
Elena
Ringrazio Elena Bennati autrice di una delle foto del collage immagine dell’articolo. La foto è stata scattata durante un seminario di DanzaMovimentoTerapia online, organizzato da “le stanze del Sè”.
Perché non danzare insieme questa danza dei Fiori di Bach, Crab Apple? A me rimanda proprio quel bisogno di andare a ripulire per ritrovare energia nuova per dare spazio a nuova nascita. E tu cosa ne pensi? – All’interno di questo video troverai la danza.
19 Marzo giornata mondiale del Sonno con un tema “Sonno regolare,futuro più sano”.
Il sonno un bisogno Primario, il sonno che ci permette di rigenerarci ogni notte. Il sonno che interagisce con il nostro stile di vita. Il sonno che “dialoga” anche con questa Pandemia.
Ci sono modalità, strumenti, cure per coloro che hanno disturbi con il sonno, disturbi di diverso genere. Non sottovalutiamo la fatica ad addormentarci, i risvegli notturni,… Prendiamoci cura di noi.
Cosa significa Mindfulness, cosa è la pratica di Mindfulness, cosa è la meditazione Mindfulness…
Io sono Mindful?
Quanti interrogativi. Hanno scritto di Mindfulness in molti, oggi se ne parla moltissimo: dai corsi di aggiornamento, alle pubblicazioni con grandi testate giornalistiche. Dai percorsi di cura, ai corsi sulla consapevolezza personale. Anche io nel mio piccolo ho scritto parecchio e ho condiviso con voi momenti di pratica online e percorsi personali in presenza o da remoto.
Forse ci siamo approcciati alla pratica attraverso riviste, testi, o frequentando alcuni percorsi.
Questa volta con voi voglio iniziare dalle basi: dalla postura,… dal respiro (fondamentale nella pratica, scontato nella realtà).
Questa volta con voi voglio ri-prendere, come se mi sedessi per la prima volta sul cuscino.
Grazie all’iniziativa di Io Donna, la rivista settimanale del Corriere della Sera, “La pandemia ci ha colto di sorpresa… invito alle lettrici”, mi sono presa un tempo di riflessione. Da un po’ di tempo riflettevo su un argomento che mi sta molto a cuore e che fa parte della mia vita professionale.
Dopo avere letto l’invito della redazione ho deciso di scrivere in merito alle Artiterapie, nello specifico alla DanzaMovimentoTerapia, metodologia che mi appartiene come strumento nella mia professione nella relazione di aiuto (sono un tecnico della riabilitazione psichiatrica).
Quando la pandemia ci/mi ha colto di sorpresa ha portato alla luce un tema largamente trattato sotto gli aspetti psicologici, educativi, sociologici,…: il corpo, la corporeità: “Distanziamento fisico”, che mi piace un poco di più che “distanziamento sociale”, corpo come il “grande assente”… Quante volte abbiamo sentito queste parole; ma noi come lo abbiamo vissuto realmente, personalmente questo corpo, la nostra corporeità il nostro linguaggio non verbale, il nostro processo creativo?
Lo yoga e la meditazione hanno avuto un grande successo in questi mesi (spero solo che non siano una moda passeggera, ma che diventino un’attitudine personale). Anche io pratico yoga, lo propongo ai mei clienti/pazienti, sono istruttrice di Mindfulness (ho un master in neuroscienze Mindfulness e pratiche contemplative, conseguito all’università di Pisa).
Ci sono anche altre attività, pratiche, metodi che durante questa pandemia hanno permesso a molte persone, operatori, sanitari, professionisti di fronteggiare lo scoraggiamento, di coltivare resilienza, di sentire il corpo attraverso il processo creativo, con una modalità “occidentale” che dialoga con le “buone pratiche orientali”, ma che si apre a un linguaggio culturalmente più vicino a noi (sebbene con molte contraddizioni).
Io vorrei condividere con tutti e tutte voi la mia modalità di rielaborazione corporea di questo periodo, modalità che ho portato in questi mesi professionalmente e, durante il lockdown volontariamente, agli altri, insieme alle altre attività che propongo con colleghi e per cui abbiamo ricevuto l’attenzione anche di Primum Vivere (https://primumvivere.secrp.com/article/20204161117-il-ben-essere-del-corpo-e-dello-spirito-un-bisogno-che-va-oltre-il-virus/), che ha ricevuto il mese scorso il Premio Assorel nella categoria Non Profit.
Non vorrei dilungarmi su cosa siano le artiterapie metodologicamente, sulla formazione in queste metodologie (che spesso vengono erogate anche da artisti, che sono artisti, ma che non hanno una formazione per dare la valenza terapeutica all’arte in sè, senza nulla togliere al “potere terapeutico” intrinseco dell’arte), sulle finalità e sugli obiettivi nella cura, nella riabilitazione, nell’educazione e nella prevenzione come risorsa personale.
Vorrei portarvi la mia esperienza:
La DanzaMovimentoTerapia passa dal corpo. La situazione di pandemia ci ha portato spesso lontani dal corpo, spostandoci verso una mente piena di pensieri e innescando emozioni forti. Tornare al corpo per stare nel presente, tornare al corpo attraverso il processo creativo; la creatività ci rende liberi; “la creatività è un’intelligenza che si diverte” (diceva Einstein).
Il processo creativo del movimento-danza ci radica nel presente attraverso una modalità di approccio che parla, a una donna, a un uomo del XXI, con un linguaggio attuale e vicino a noi.
Pensare di entrare nel movimento creativo-espressivo attraverso uno schermo online o praticandola individualmente in uno spazio di casa, potrebbe sembrare improbabile (più semplice meditare o fare pratica yoga da soli o online, forse!), ma non lo è stato.
Attraverso l’attivazione da parte di un conduttore/conduttrice possiamo tornare alle sensazioni del corpo, trasformando i nostri gesti e movimenti in danza (#iorestoacasa incontri e momenti durante il lockdown https://youtube.com/playlist?list=PLvzhE-JJixDrmYzWg8yDBqjZ4N59XkZsN
La danza non è solo quell’espressione artistica che siamo abituati a vedere come fruitori di spettacoli o fa fare come danzatori amatoriali o professionisti; la danza è quella modalità che l’essere umano ha di far uscire il proprio mondo interno/creativo attraverso il movimento. Questo è quello che mi ha aiutato a fronteggiare personalmente la pandemia, trasformare il non potere abbracciare e toccare le persone, sentire le mie emozioni creativamente passando dal corpo.
Fare ri-trovare il corpo, non solo attraverso Asana o pratiche meditative, ma attraverso la percezione del corpo in sè, ri-sentendolo dando al corpo la sua tridimensionalità, ridonando il con-tatto personale e, attraverso il linguaggio simbolico, dare nuovamente il con-tatto del gruppo (grazie alle piattaforme per gli incontri online), tutto ciò mi ha dato la possibilità come professionista di aiutare gli altri a vivere la pandemia e le problematiche/fatiche psico-emotive che essa ha generato, tutto ciò mi ha permesso di far trovare risposte diverse alla Pandemic Fatigue.
Gli antichi si affidavano alle stelle, alla stella Polare, non essendoci indicazioni tecnologiche più precise, forse anche noi dovremmo guardare un po’ più al cielo, ce lo ricorda anche Stephen Hawking, astrofisico:
«Ricordatevi di guardare le stelle e non i vostri piedi… Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare, e in cui si può riuscire».
Stephen Hawking
Ora ci affidiamo a cartelli, stradali, informazioni, mass media. Vittorino Andreoli afferma che in un mondo senza cartelli stradali nessuno sa più dove andare!
Quando le risposte non arrivano da fuori, forse è il tempo di guardarsi dentro.
Se ho da cercare le risposte dentro di me, ho bisogno di avere sicurezza interiore, autostima.
Se d’altro canto ho paura, se sono insicuro/a, non riesco a rispondere e davanti ala paura reagisco: attacco o scappo!
Viktor Frankl, psicologo nei lagër, afferma:
“Tra stimolo e risposta c’è uno spazio. In questo spazio si trova il nostro potere di scegliere la risposta. E nella nostra risposta si nascondono la nostra libertà e la capacità di crescere come persone“
Viktor Frankl
È il momento di mettere in campo qualità come la pazienza, l’accoglienza, la presenza.
E forse come afferma Sammy Marcantognini, l’incertezza potrebbe essere un’opportunità che:
“(…) Ci allena a tornare quelli che siamo, in equilibrio con la nostra dimensione naturale”
Sammy Marcantognini
Dopo tutto anche la fisica moderna parla di incertezza!
Il 29 febbraio è un giorno raro ed è stato scelto come la giornatadelle malattie rare. Quest’anno noi non lo avremo chi ha una malattia rara ce l’ha tutti i giorni.
Ho modo di vivere un incontro speciale ogni settimana (anche se sapete che per me tutti gli incontri sono speciali), forse sarebbe meglio che scrivessi: ho modo di vivere un incontro raro ogni settimana!
Incontro Chiara una Sanfilippo Fighters!
Chi sono i Sanfilippo Fighters? Sono bambini vivono con una sindrome rara, la sindrome di Sanfilippo https://www.sanfilippofighters.org , una malattia genetica.
I genitori di Chiara e di altri bambini hanno deciso di mettersi in gioco, di metterci la faccia, di rendere protagonisti i loro figli per aiutare la ricerca ad aiutare loro e altri bambini e bambine che nascono con questa rara malattia.
Questo è il profilo Instagram di Chiara e ci sono anche io in qualche immagine, quando al martedì attraverso la musicoterapia, la danzamovimentoterapia, il linguaggio non verbale entro in questa relazione ritmata con lei! https://www.instagram.com/chiara_sanfilippofighters/
Anche noi possiamo aiutare: facendo conoscere o regalandoci per Pasqua un colomba per la ricerca! Puoi ordinarla sul sito, oppure se abiti “Lo Spazio” puoi contattarmi per fare un ordine insieme! https://www.sanfilippofighters.org
40: numero dei giorni di quaresima cristiana, iniziata oggi. Numero particolare citato più volte all’interno della Bibbia… Simbolicamente un numero che ci rimanda alla purificazione, alla prova…
Un numero che anche nella fisica, nell’astronomia, rimanda a particolari: comete, asteroidi, elementi e temperature…
Un numero che ritroviamo nelle carte del gioco, che ci ricorda nella tradizione femminile i 40 giorni della donna e del bambino dopo il parto; un numero che ha un profondo significato in molte tradizioni religiose, culture …
Un numero che ci rimanda alla ri-nascita…
30: i giorni di questo ultimo mese di inverno… Al 21 marzo sarà primavera!
La primavera il tempo della Ri-nascita!
Utilizziamo questo tempo per ri-tornare a noi stessi; ri-svegliarci da un letargo non solo invernale.
Facciamo ri-nascere gemme di consapevolezza per accogliere la primavera!