Pace,
la parola Pace,
essere in Pace…
La pace, non comporta violenza, armi, eppure come leggevo sulla prima pagina del Corriere della Sera, e sicuramente è stato scritto anche in altri quotidiani, in quanto parte di un’intervista con un importante uomo politico: “Giusto mandare armi all’Ucraina. La pace vale sacrifici,…”.
Forse utilizziamo la parola pace dandole un significato errato, forse sarebbe meglio usare altri termini come: modalità di difesa, trattato di belligeranza, accordi,… Insomma altre parole, perché il significato della parola pace, da quanto leggo sul dizionario Treccani:
Condizione di normalità di rapporti, di assenza di guerre e conflitti, sia all’interno di un popolo, di uno stato, di gruppi organizzati, etnici, sociali, religiosi, ecc., sia all’esterno, con altri popoli, altri stati, altri gruppi
https://www.treccani.it/vocabolario/pace/
La parola pace non arriva da una guerra.
E allora penso ai bambini e ai ragazzi e alle ragazze che frequento: accade spesso che si picchino, si insultino e poi risolvono con “adesso facciamo la pace e quindi è tutto risolto”.
Se vogliamo dare un esempio ai più piccoli forse dobbiamo rivedere il significato delle parole che utilizziamo.
Invito di Mary Oliver
Oh, hai tempo
per indugiare
solo per un po’
fuori dai tuoi impegni
è un giorno molto importante
per i cardellini
che si sono radunati
in un campo di cardi
per una sfida musicale,
per vedere chi può cantare
la nota più alta,
o la più bassa,
o l’allegria più espressiva,
o la più tenera?
I loro forti, smussati becchi
bevono l’aria
mentre si sforzano
melodiosamente
non per il tuo bene
e non per il mio
e non per vincere
ma per pura gioia e gratitudine –
credeteci, dicono,
è una cosa seria
essere vivi
in questa fresca mattina
nel mondo lacerato.
Ti prego,
non passare
senza fermarti
per assistere a questa
performance piuttosto ridicola.
Potrebbe significare qualcosa.
Potrebbe significare tutto.
Potrebbe essere quello che intendeva Rilke, quando scriveva:
Devi cambiare la tua vita.
#Buonigiorni
Elena