Bebè, bambini e genitori

Bebè, bambini e genitori: temi importanti… lunghi una vita!

Come scrivevo qualche tempo fa in un articolo dedicato ai GENITORI

“Nasciamo come genitori quando nascono i nostri piccoli e piccole”.

Nasciamo con loro e con loro, cresciamo e possiamo farlo insieme, in molti modi.

Oggi non scriverò di pedagogia e metodi educativi, ci sono molti siti, articoli, libri, che parlano di ciò.

Vi scriverò di pratica:

– è importante toccare il bebè, fargli sentire i propri confini corporei, questo per aiutarlo a percepire e a conoscere il proprio corpo, che alla nascita è qualcosa di indefinito.
– è importante stimolarlo psico-corporeamente con semplici stimoli, senza esagerare perché il bebè si stanca.
– la bocca, il mettere in bocca, il tatto,… i colori,… tutti i sensi sono fonte di conoscenza…
– la voce, la nostra voce,… è importante usarla e usarla bene!
– giocare a tappeto, per terra, per aiutarli a fare forza nelle braccia e nelle gambe, anche qui … loro sanno quando sono stanchi!
– i materiali: fare sperimentare materiali diversi, con le mani, con i piedi, … e poi di nuovo sempre i sensi, conoscere il mondo con i 5 sensi…
– giocare, usare il corpo, il movimento… dall’essere sdraiati, a “quattro zampe”, su due “zampe”… camminare,… correre, saltare,… coordinarsi…

Tutto ciò è molto importante!

A giugno Elena Fossati e Gloria Colombo saranno con i bimbi dai circa tre mesi ai circa 6 anni per vivere, sperimentare tutto questo; come?
Così:

COCCOLE E GIOCHI PER I BEBE’ 

GIOCODANZANDO PER I BAMBINI SCUOLA INFANZIA

DANZAMOVIMENTOTERAPIA PER BIMBI E BIMBE 2-3 ANNI 

 

Oggi ho preso uno spazio per me!

Grazie a voi!

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

Anziani oggi

Anziani oggi
Giovedì scorso mi trovavo presso l’università di MilanoStatale Bicocca per un incontro con la professoressa Longoni. Un incontro di conoscenza e di lavoro; durante il nostro colloquio si è parlato di anziani in quanto la professoressa ha appena pubblicato con un gruppo di colleghi un testo, il primo in Italia su questo tema: “Alcol e anziani”, ed. Erickson (Beatrice Longoni, Maria Raffaella Rossin, Antonio Andrea Sarassi).
Non mi soffermerò sul tema alcol e anziani, importante e attuale, ma ho preso spunto dalla lettura del testo per riflettere con tutti voi sugli anziani oggi.
“Si invecchia un po’ per giorno” diceva la mia nonna, e l’invecchiamento della popolazione è un fenomeno significativo del nostro secolo con le conseguenze che esso comporta. Effettivamente invecchiamo un po’ per giorno anche per il fatto che in questo attuale momento l’umanità è composta da più persone in età avanzata che persone in età evolutiva (dati tratti dal testo di cui sopra).
Un fenomeno interessante che comporta ricadute in molti settori economico, sociale, culturale,…
Citazione del testo:

“Occorre allora recuperare, sia in termini culturali che in termini politici, la consapevolezza che l’invecchiamento della popolazione rappresenta una grande conquista, nella storia di un paese: è un importante successo, un trionfo dello sviluppo umano, che apre a una grande sfida, da affrontare con responsabilità, intelligenza e lungimiranza.”

Effettivamente in questo periodo storico, i neo genitori utilizzano l’aiuto dei nonni, dei parenti anziani, liberati dal lavoro e da altre responsabilità, per dare loro l’incombenza dell’assistenza dei nipoti, ma spesso danno anche un sostegno economico alle nuove famiglie, un aiuto nelle faccende domestiche, nella cura di casa…
Gli anziani sono oggi una grande risorsa, come sono sempre stati in passato i saggi, ora nel contesto sociale sono una risorsa di conoscenza ed esperienza, una risorsa economica e relazionale.
Se l’invecchiamento ci porta a dover far fronte a problematiche relative all’età, a malattie,… gli anziani oggi invecchiano attivamente, mantenendo nel tempo le proprie potenzialità. Tanto che dal punto di vista biologico si considerano anziani coloro che presentano insufficienze psicofisiche e in genere le persone dopo i 70-75 anni (citazione dal testo).
Citazione dal testo:

“E’ proprio in età anziana che il concetto di salute evidenzia il significato culturalmente più avanzato che ha raggiunto: non l’antico concetto di assenza di malattie, non il più moderno concetto di stato di completo benessere psicofisico e sociale, ma il più recente concetto di situazione di equilibrio soddisfacente fra gli effetti delle malattie croniche e la loro compensazione, tramite adeguati trattamenti terapeutici e l’adozione di stili di vita adatti alle patologie in atto. Un concetto di salute, quindi in cui si valorizzano gli aspetti di equilibrio, compensazione, capacità funzionale, adattamento.”

Gli anziani oggi si conoscono di più e meglio. Spesso frequentano corsi e incontri che approfondiscono le proprie risorse personali, sono realizzati e integrati nel contesto sociale, si confrontano. Questo aiuta ad affrontare il passare degli anni e aiuta la persona a non entrare in stati di dolore e frustrazione. Sicuramente in alcuni casi non è così, ma gli anziani che io frequento, che a volte non riesco a chiamare anziani e che definisco “persone più grandi di me”, sono persone attive e consapevoli del loro essere nel mondo di oggi!

Grazie a voi!
Elena Fossati
“Lo spazio”

SALUTOGENESI

SALUTOGENESI
Il concetto di salutogenesi (dal latino salus, salute, e dal greco genesis, origine) venne approfondito negli anni Settanta da Aaron Antonovsky (1923-1994), un sociologo medico israeliano americano. Egli descrisse la salute come un processo.
Se leggiamo la definizione del concetto di salute secondo l’OMS (organizzazione mondiale della salute e non della sanità, come siamo abituati a tradurre!) e che “Lo Spazio” con il suo progetto “Lo Spazio della Salute” promuove, ci rendiamo conto che il concetto di salute coinvolge anche gli aspetti psicologici e mentali, le condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, la vita lavorativa, economica, sociale e culturale; tutto ciò che in qualche modo interagisce in senso positivo o negativo con l’esistenza dell’essere umano.
Nella “Carta di Ottawa” (documento redatto nel 1986 durante la prima “Conferenza internazionale per la promozione della salute”) si sottolinea che:

“Grazie ad un buon livello di salute l’individuo e il gruppo devono essere in grado di identificare e sviluppare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni, modificare l’ambiente e di adattarvisi”.

Si identifica così nella salute qualcosa che, espandendosi oltre i confini del soggetto che ne gode, diventa un mezzo propulsore di ulteriori positivi interventi, adattamenti e modificazioni nel proprio ambiente. Allo stesso tempo, quindi, la capacità di adattamento all’ambiente viene considerata un elemento indicatore di un buono stato di salute.

Credo quindi che per concludere il nostro viaggio tra le parole
EMPATIA
CREATIVITA’
RESILIENZA
SALUTOGENSI

Il termine salutogensi le racchiuda tutte!

Voglio condividere con voi questo articolo di Weleda, non per fare pubblicità al marchio, ma perché filosoficamente ha lavorato e lavora per promuovere questo concetto!

Sperando di avervi stimolati nel vostro processo di crescita personale
Buon Maggio!

Elena Fossati
“Lo Spazio”

RESILIENZA

RESILIENZA

“Resilience, the capacity to lead to a continued existence by incorporating change”
(Folke et al., 2003)

Cosa è la resilienza?

Derivazione Etimologica: deriva dal latino resilĭens -ĕntis, part. pres. di resilīre ‘rimbalzare’, composto di re- ‘indietro’ e salīre ‘saltare’.

In fisica è la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi.

Nell’ambito dell’ecologia, la resilienza è la capacità della materia vivente di autoripararsi dopo un danno, o quella di una comunità o di un sistema di ritornare al suo stato iniziale, dopo essere stata sottoposta a una perturbazione che ha modificato quello stato.

Nell’arte la resilienza è la capacità dell’opera di conservare esteticamente la sua particolarità, nonostante la crescente soggettivazione.

In psicologia, la resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici.

Borys Cyrulnik coniò questo termine che lo ha reso famoso:

“La capacità, che ciascuno possiede, in modo e misura variabili, di crearsi una via di scampo”.

Borys Cyrulnik è un neurologo, etologo, psicanalista e psichiata francesce, nato a Bordeaux nel 1937 da una famiglia ebraica, sfuggito alla deportazione nascondendosi, nel 1943, nel bagno della sinagoga della sua città. Attualmente è responsabile di un gruppo di ricerca in etologia clinica all’ospedale di Tolone e insegna etologia umana all’Université du Sud-Toulon-Var. E’ in libreria la versione italiana del suo libro “La Vergogna”.
Ecco la sua intervista rilasciata al festival della scienza nel 2011.

Attualmente il concetto di resilienza si sta affermando nell’analisi dei contesti sociali che vivono gravi catastrofi naturali o dovute all’opera dell’uomo, per esempio attentati terroristici, rivoluzioni o guerre.
In alcune comunità sociali vi sono processi economici e sociali che, in conseguenza del trauma (la catastrofe,…), cessano di svilupparsi restando in una continua instabilità e, alle volte, addirittura collassano, estinguendosi; in altri casi, al contrario, sopravvivono e, anzi, proprio in conseguenza del trauma, trovano la forza e le risorse per una nuova fase di crescita e di affermazione, pensiamo ad alcune comunità dopo i grandi terremoti.
Esse sono definite comunità resilienti!

E per finire  alcune informazioni sull’Osservatorio Pratiche di Resilienza, progetto sostenuto dalla Fondazione Cariplo a cura del DAStU del Politecnico di Milano, in partenariato con il DIST del Politecnico di Torino, il CURSA e il REsilienceLAB.

E’ sperare la cosa più difficile.
La cosa più facile è disperare, ed è la grande tentazione.
(Charles Peguy)

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

Creatività

Oggi vorrei con voi riflettere su questa parola: Creatività.
Dopo avere visto questo video  e avere letto questo articolo  mi sono ritrovata a riflettere.
Cosa è la creatività?
Mi piace sempre usare la definizione di Vygotskij, il quale dice che la creatività sussiste dovunque…

“(…)c’è un uomo che immagina, combina, modifica e realizza qualcosa di nuovo, anche se questo qualcosa di nuovo possa apparire un granello minuscolo in confronto alla creazione dei geni”.

Mi piace anche sottolineare che parlando di creatività non dobbiamo fermarci alla creatività degli artisti e dei bambini, ma possiamo allargarci a una concezione di creatività del quotidiano: la capacità di generare cose nuove, l’abilità di porre domande che riguardano l’essere umano in senso vitale, la capacità di costruirsi una vita spinta dal proprio mondo interiore, cercando di comunicare e di manifestare chiaramente la propria personalità (come fa l’artista con la sua opera d’arte, ma per l’uomo comune nella quotidianità).
Maslow dice che:

“ La creatività dell’uomo che si auto realizza” sembra piuttosto essere vicina alla “creatività ingenuae” universale dei bambini non viziati. Sembra essere più che altro una caratteristica fondamentale della natura umana, presente in tutti, cioè una potenzialità data alla nascita a tutti gli esseri umani. Ma la maggioranza degli uomini la perdono man mano che si inseriscono nella cultura”.

La creatività è una funzione dell’Io, che non consiste esclusivamente nella produzione di oggetti. L’io può essere creativo in molti modi e può vivere la sua creatività in qualsiasi momento della vita.
Se penso al mio lavoro, anche come DanzaMovimentoTerapeuta, per esempio, la DanzaMovmentoterapia porta il bambino, l’adulto, l’anziano a recuperare uno spazio di espressione di sé attraverso il movimento, a ripercorrere creativamente, intellettualmente e spiritualmente la vita, le esperienze.

E per concludere una carrellata di articoli tratti da Superfluonecessario:
http://www.superfluonecessario.it/terza-eta-movimento-e-creativita/
http://www.superfluonecessario.it/danzamovimentoterapia-un-approccio-al-movimento-che-guarda-alla-nostra-creativita/
http://www.superfluonecessario.it/empatia/

Vi invito a trovare qualcosa di creativo per voi!

Elena Fossati
“Lo Spazio”

EMPATIA

Care Lettrici e Cari Lettori della Rubrica Wellness del Blog di Superfluonecessario vorrei nelle prossime settimane trattare alcune tematiche legate a termini/parole che ultimamente vanno per la maggiore negli ambiti dedicati alla salute, al benessere, al wellness: EMPATIA CREATIVITA’ RESILIENZA SALUTOGENSI.

Se avete altre parole da inserire nel nostro viaggio legato a temi e significati scrivermi pure o commentate l’articolo!

Iniziamo con Empatia:
Termine derivato dal greco ἐν, “in”, e -πάθεια, dalla radice παθ- del verbo πάσχω, “soffro”, en-pathos, in tedesco Einfühlung; Ein fühlung: un tocco
E’ la capacità di “mettersi nei panni dell’altro” detto con parole semplici.

La capacità di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un’altra persona, in modo immediato e talvolta senza far ricorso alla comunicazione verbale.

Tutti noi possediamo empatia con sfumature diverse: alcune persone possono essere poco empatiche, altre possono esserlo ma esercitare poco questa qualità e quindi essere meno immediati nei confronti dei sentimenti e vissuti dell’altro.

Interessante uno studio del Prof. Gallese (2005) sui neuroni specchio che a livello neurobiologico testimonia che
osservare persone che compiono che esprimono sensazioni ed emozioni attiva le stesse aree cerebrali di norma coinvolte nello svolgimento in prima persona delle stesse azioni e nella percezione delle stesse sensazioni ed emozioni.

Un articolo su Corriere Salute di Domenica ci aiuta a risollevare la nostra autostima definendoci essere dai super poteri, proprio perché empatici!

E allora coraggio ritroviamo gli spazi per condividere con gli altri emozioni e sensazioni, non solo postando o condividendo emoticon sui nostri stati di animo, perché “L’empatia è la base della natura sociale dell’uomo, rende possibile l’apprendimento e le relazioni affettive ed è una caratteristica diversa dalla capacità di mentalizzazione, che pure è tipica dell’uomo”, come dice Claudio Mencacci, presidente della Società Italiana di Psichiatria – proprio nell’articolo sopra citato.

Mettiamoci un po’ nei panni degli altri e come afferma un proverbio degli indiani d’America

“Prima di giudicare una persona cammina nei suoi mocassini per tre lune”

Elena Fossati
“Lo Spazio”

Vuoi proporre altre parole, termini? Scrivi a info@lospazio.org oppure commenta l’articolo.

Gentilezza

Gentilezza:
Io Donna un settimanale che riscopro e scopro…
Non amo la moda, anche se mi piace leggere di Moda…
Non amo il gossip, anche se mi piace essere informata…
Io Donna si apre anche a molto altro nell’ultimo anno!
Ed ecco un articolo su Carla Signoris  (attrice genovese, moglie di Maurizio Crozza) che anticipa il mio ultimo incontro di #FrescoRespiro , una serie di appuntamenti che trattano di consapevolezza, presenza, rilassamento… per dirla con una parola #Mindfulness (vuoi sapere di più clicca qui ).

Tutto ciò mi invita a condividere con voi di questa parola:
Gentilezza… Io sono alla ricerca della gentilezza!
Il buddhismo, ma non solo il Buddhismo, la trattano, la praticano!
Qualcuno la chiama gentilezza, qualcun altro Amore per le cose,  per la vita, per il mondo, per gli altri…
La meditazione di “Metta” (termine buddhista) o “Gentilezza amorevole” si caratterizza come uno stato mentale che promuove aspetti del benessere: la benevolenza, l’affetto, la gentilezza amorevole, appunto.
La gentilezza amorevole è quella di una madre che culla il suo bambino: vi ricordate un momento della vostra vita in cui vi siete sentite cullate o le sensazioni di quando avete cullato qualcuno? La Gentilezza amorevole è disinteressata; ho trovato in una lettura cristiana del Vangelo Corinzi 13, che usando un altro termine parla di gentilezza amorevole:  “(… )La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità.  Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.  La carità non avrà mai fine. (…)”.
Vorrei sperimentare questa pratica anche con voi.
La Metta comprende i seguenti aspetti:
La concentrazione di Metta,  concentrata essa diventa forte e potente
La flessibilità di Metta, può essere data a tutti, è versatile, universale e illimitata
L’utilizzo di Metta,  quando essa è forte e vigorosa noi possiamo usarla per produrre meraviglie e migliorare la vita di ognuno.

Per sviluppare questi tre aspetti ci vuole un metodo e ci vuole pratica, poiché meditare significa agire con la mente in sintonia con il corpo.
Assumiamo una posizione confortevole e facciamo qualche respiro profondo.
Andiamo a osservare un episodio della nostra vita in cui siamo stati in preda alla rabbia e, senza entrare nel merito dello stesso, ricordiamo le nostre sensazioni,… Poi osserviamo un episodio dove era la gentilezza amorevole ad essere presente e anche qui andiamo a coglierne le sensazioni.
Poi rivolgiamo il pensiero a noi stessi: volersi bene è la sensazione più importante per amare il prossimo (presente in molte tradizioni, culture, religioni, ma ne parleremo un’altra volta!) sentiamo la sensazione/consapevolezza del nostro desiderio di stare bene dentro e fuori di noi e rivolgiamo a noi queste parole tratte proprio dalla trazione Metta:
Che io possa essere al sicuro, libero dal pericolo e dal male
Che io possa vivere in pace, libero dalla sofferenza mentale
Che io possa essere sano, libero dalla sofferenza fisica
Che io possa aver cura di me stesso e vivere serenamente

Ripetiamole come un mantra e lasciamo che la mente si plachi.
Continuiamo per qualche minuto in questo modo poi, scegliamo una persona a cui vogliamo bene, che ci è vicina, per la quale ci risulti facile provare affetto e desiderio di inviarle gentilezza amorevole: essa sarà il nostro oggetto di meditazione, l’obiettivo del nostro flusso di metta. Possiamo immaginarla vicina a noi o sentirci al suo fianco e poi lasciamo che la mente/cuore sviluppi il suo flusso di Metta.
Possiamo ripetere le quattro frasi e una volta che il fluire della Metta è diventato stabile e continuo e sentiamo il corpo calmo possiamo allargare il campo inviandola alle persone più vicine ai parenti, agli amici,… e poi possiamo allargare il cerchio di pensiero… il nostro paese o città… Non ci sono limiti per inviare la gentilezza amorevole… anche fino al cosmo!
Gli insegnamenti della tradizione buddhista sostengono che vi siano molti benefici con questa pratica, ve ne elenco qualcuno:
• dormire bene,
• svegliarsi al mattino sentendosi bene e con il cuore leggero,
• le persone ci vogliono bene e noi ci sentiamo a nostro agio con loro, specialmente con i bambini,
• essere gentili verso gli animali,
• essere sostenuti e protetti
• essere in grado di raggiungere facilmente la concentrazione meditativa,
• il viso diventa luminoso e chiaro
….
(Nhat Hanh, 1997).

Alcuni studi sostengono che questa pratica è fondamentale per il tipo di empatia richiesta dal lavoro terapeutico (Bien, 2006); ci sono, inoltre,  studi che evidenziano che la compassione sia utile anche per noi: es. in uno studio (McClelland, 1986) è stato evidenziato zitto che gli studenti, mentre guardavano un film su Madre Teresa di Calcutta che compiva azioni compassionevoli, hanno mostrato un aumento di anticorpi utili a sviluppare le riposte del nostro sistema immunitario e questo accadeva anche in studenti che disapprovavano Madre Teresa e il suo lavoro.

Per concludere: lasciamo contagiare dalla Gentilezza!

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

Genitori

Quanto sia complesso essere genitori lo abbiamo ormai compreso!

Questo però non giustifica a non essere genitori “sufficientemente buoni” (come direbbe un <<antico>> studioso Winnicott) di un bambino o bambina, che, come cucciolo, ha bisogno di essere accudito e accompagnato alla crescita, attraverso un’educazione che dia al bambino/a la sicurezza, ma anche i limiti, la gioia, ma anche la consapevolezza delle altre emozioni, la possibilità di essere piccolo/a, ma anche le indipendenze e autonomie adeguate alla sua età.

Esistono scuole per genitori, percorsi di consapevolezza, corsi, incontri, libri,… Ma cari genitori la vita del genitore è soprattuto esperienziale, si impara facendo (sicuramente anche aiutati e consigliati,…), ma proprio perché si impara facendo non si delega la propria genitorialità a nonni, insegnanti, educatori, conduttori di attività extra scolastiche e di tempo libero, corsi,  strumenti tecnologici e applicazioni!

Genitori si è con le proprie responsabilità e i propri limiti, sapendo che nel mondo di oggi abbiamo una grande risorsa: che possiamo essere aiutati a essere genitori più consapevoli, ma non possiamo essere sostituiti, perché da quando abbiamo scelto di essere mamma e papà lo saremo per sempre!

“Lo spazio” è abitato anche da noi genitori, perché genitori si nasce quando nascono i nostri cuccioli!

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

 

Leggendo qua e là

Leggendo qua e là per la sezione Wellness, oggi  riprendo quanto ho trovato e letto sull’inserto Salute del Corriere della Sera di Domenica 19 marzo: molti articoli interessanti!

Partiamo con il cibo: il cibo è la nostra prima medicina, in questo periodo di cambio di stagione abbiamo proprio bisogno di mangiare bene!
Leggo un interessante articolo sull’utilizzo del sale, causa dell’attuale epidemia di ipertensione….
Passando al potassio che spesso è carente nelle nostre diete ricche invece di sodio, appunto. La carenza di potassio crea aritmie cardiache, per esempio, e altre problematiche… Il potassio lo troviamo in banane, kiwi, frutta secca, cioccolato e legumi, per esempio.

Camminare velocemente, fare attività motoria aiutano, e lo dimostrano studi recenti anche in caso di bronchite e scompenso cardiaco, si legge nell’articolo di Alice Vigna che è importante muoversi anche poco, ma muoversi!
http://www.corriere.it/salute/cardiologia/17_marzo_17/camminata-veloce-toccasana-anche-chi-soffre-bronchite-cronica-o-scompenso-cardiaco-076555b2-0aed-11e7-82ab-c3e0ac11ad0a.shtml

Più impegnativo lo speciale sul Morbo di Parkinson, dove Gianni Pezzoli direttore del Centro parkinson CTO illustra e descrive questa patologia degenerativa.
http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/cards/perche-viene-come-si-cura-parkinson-primi-sintomi-cui-prestare-attenzione/caratteristiche-parkinson_principale.shtml

Utile per le donne in gravidanza che non vogliono assumere farmaci, l’articolo di Daniela Natali, sulle erbe sicure in gravidanza! Facciamo molta attenzione a ciò che assumiamo!

Insomma un dossier ricco e interessante, perché non pubblicizzarlo per una volta?
Buona lettura
Notizie tratte dall’inserto del Corriere Salute de “Il Corriere della Sera” 19 Marzo 2017 e visibili su Corriere Salute 

Se volete avere più informazioni e non trovate l’articolo desiderato contattatemi!

Elena Fossati

“Lo Spazio”

 

Primavera

La primavera sta per arrivare…

Oggi sarò essenziale!
I fiori lo rivelano già, soprattutto in questi ultimi giorni!
Primavera, risveglio, energie… In trasformazione.
Primavera, iltempo per nutrirsi in modo diverso, per iniziare a uscire e anche per ritagliarci degli spazi di consapevolezza di noi stessi, del nostro respiro!
E allora proviamo a immaginarci come una giornata di sole, o di pioggia, di vento, o nevosa…. Oggi che tempo siamo? Come ci sentiamo?
Buona Primavera!

elena fossati

“Lo Spazio”