MEDITAZIONE E MINDFULNESS

Venerdì 15 ottobre ho avuto modo di incontrare un gruppo di 12 persone curiose rispetto alla pratica Mindfulness e alla Meditazione.

Spero di averle incuriosiste e non annoiate, anche se lo spazio di confronto è stato breve (siamo tutti molto impegnati e spesso facciamo fatica a seguire anche ciò che ci interessa. Non giudichiamoci).

Ho accolto in partecipanti con questa domanda che pongo anche a te che leggi:

Che cosa è la meditazione secondo te? Sia che tu pratichi, sia che tu ne abbia letto qualcosa, sia che tu non ne sappia nulla di metodi e tecniche… che cosa è la meditazione secondo te…

La parola meditazione, secondo un’accezione occidentale, della cultura romana, Latina, insomma vicino a noi… dal latino “meditatio”, una pratica che porta la mente dell’essere umano, non sappiamo se accada anche negli animali, in uno stato di presenza e concentrazione. Con modalità diverse, che possono coinvolgere più o meno intensamente il corpo, la meditazione ha come scopo la ricerca di stati di coscienza elevati o l’assimilazione di particolari concetti filosofici. Allargando la definizione e il panorama, la meditazione è una modalità per familiarizzare con la nostra mente. Non è l’unico modo per familiarizzare con la mente, innanzitutto, non è per tutti, non c’è una sola modalità per meditare!

La parola mindfulness: inizio subito a dirvi che se siamo alla ricerca di una pratica di carattere più psicologico che possa essere declinato all’interno di una cultura laica e secolare, la mindfulness con il suo primo programma strutturato da Jon Kabat Zinn e secondo quanto definito anche da Hellen Langer, fa al caso vostro.

Se il nostro scopo è aprirci a una dimensione di ricerca spirituale (non che la mindfulness non ci apra alla spiritualità) per portarci in una dimensione più elevata o profonda il panorama ci porta ad approfondire pratiche meditative che abbiamo ereditato da pensieri spirituali e religiosi: le scuole buddhiste, ma anche i padri del deserto Cristiani; troviamo pratiche meditative all’interno di tutte le tradizioni religiose (anche se non se ne parla spesso).

Sebbene il corpo ci sia in tutte le pratiche, non dobbiamo pensare che la meditazione sia uno staccarsi dal corpo per dare spazio solo a questa mente-cuore … se abbiamo caratteristiche più corporee, le scuole, i percorsi di yoga hanno una sezione dedicata alla pratica di meditazione durante lo yoga. Ma possiamo anche aprirci al Taiji, alle danze meditative, al QiCong …

Perché vogliamo, vorremo meditare, siamo incuriositi dalla meditazione?
Oggi la nostra mente, anche se potrebbe suonare strano, è molto più vicina alla meditazione rispetto al passato… un tempo la pratica meditativa era solo per alcune categorie di persone …

Tutti comunque vogliamo essere felici, penso!!!!
La felicità è un mix di mente corpo cuore anima spirito spiritualità materialità,…
La meditazione/La Mindfulness sono degli strumenti utili per familiarizzare con noi, con la nostra mente appunto, per potere essere presenti alla nostra vita e quindi potere essere soddisfatti e questo aldilà dei percorsi religiosi.
Importante l’esperienza religiosa e fondamentale per alcune persone, ma non è la condizione necessaria per avvicinarsi alla meditazione, a qualsiasi forma di meditazione.

Interessante comunque il fatto che Jon Kabat Zinn abbia reso laica e secolare la meditazione attraverso il suo programma mindfulness. Questo ha permesso di farla conoscere a diversi livelli e di portarla nel mondo.

È quindi importante trovare la forma, la pratica più corrispondente a noi o al momento in cui ci troviamo.

Ci sono quindi pratiche millenarie, ma anche nuovi approcci, ci sono vie spirituali quali le pratiche buddhiste, induiste, cristiane, taoiste, ebraiche e islamiche. Ci sono pratiche espressive legate all’arte, alla parola e al silenzio, al camminare e all’ascoltare, legate al cibo e alla natura…

Tutto ciò per trovare un modo per essere MINDFUL, CONSAPEVOLI a ciò che viviamo, facciamo e a chi siamo!

Hai domande? Vuoi approfondire questi temi? Presso “Lo Spazio” vivremo insieme momenti di pratica ecco il programma

Non sto pensando a niente, e questa cosa centrale, che a sua volta non è niente, mi è gradita come l’aria notturna, fresca in confronto all’estate calda del giorno.
Che bello, non sto pensando a niente!
Non pensare a niente è avere l’anima propria e intera. Non pensare a niente è vivere intimamente il flusso e riflusso della vita…
Non sto pensando a niente. È come se mi fossi appoggiato male. Un dolore nella schiena o sul fianco, un sapore amaro nella bocca della mia anima: perché, in fin dei conti, non sto pensando a niente, ma proprio a niente, a niente…

FERNANDO PESSOA, Non sto pensando a niente, 6 Luglio 1933.

Anche se in realtà meditare non è fare il vuoto della mente …!!!!

#BuoniGiorni

Elena

APPROFONDIMENTI:

https://elenafossati.wordpress.com/2020/10/13/mindfulness-≠-meditazione/
https://elenafossati.wordpress.com/2019/09/25/per-imparare-a-meditare-no-improvvisazioni/
https://elenafossati.wordpress.com/2019/10/02/__trashed/
https://elenafossati.wordpress.com/2020/05/12/la-mindfulness-come-sostegno-alla-persona/
https://elenafossati.wordpress.com/2019/07/24/ricomincio-da-qui-mindfulness-e-pratiche-contemplative/

Pubblicato da

elenafossati

Coordinatrice "Lo Spazio” Dott.a in Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica, n. 6 albo professione sanitaria di tecnico della riabilitazione psichiatrica, presso l'Ordine TSRM PSTRP di Milano Como Lecco Lodi Monza-Brianza Sondrio; iscr. reg. AITERP n. 1414 Master in "Sistemi Sanitari Medicine Tradizionali e non Convenzionali" DanzaMovimentoTerapeuta APID®, iscr. reg. n. 51/2000 cell. 3288339173 www.lospazio.org www.lospazio.org/abitare

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